In sala dal 22 marzo "Fixeur" e "Illegittimo" di A.Sitaru. Due storie senza sconti dalla Romania di oggi: lo sfruttamento, anche mediatico, delle prostitute bambine e il conflitto generazionale tra libertà di scelta e vecchia morale di regime

Vengono proiettati in anteprima al 36esimo Bergamo Film Meeting e poi portati nelle sale italiane giovedì 22 marzo 2018, con la distribuzione di Lab 80 film in collaborazione proprio con BFM, due film del regista rumeno Adrian Sitaru: Fixeur (titolo internazionale The Fixer) e Illegittimo (titolo internazionale Illegitimate).  

Presentati rispettivamente al Toronto Film Festival e al Festival di Berlino nel 2016, in concorso nelle selezione ufficiale il primo e vincitore del Premio CICAE per la Sezione Forum il secondo, i due lungometraggi raccontano storie dure e realistiche dalla Romania di oggi, proponendo riflessioni profonde sui temi della morale, dell'abuso, della libertà di scelta.

 

Fixeur, candidato rumeno agli Oscar 2018, è la storia di un giornalista che lavora su un caso di prostituzione minorile: il racconto del dilemma del protagonista, diviso tra il desiderio di portare a termine a tutti i costi un'inchiesta giornalistica importante per la sua affermazione professionale e  quello di non approfittarsi della testimone chiave, una giovanissima prostituta resa schiava. Illegittimo è invece la cronaca di un conflitto famigliare centrato sul tema dell'aborto, in cui la vecchia morale imperante del regime Ceaușescu e gli scheletri nell'armadio del padre si scontrano duramente con il desiderio di libertà e le scelte decisamente anti-convenzionali di due suoi figli in particolare.

 

Entrambi i film vengono presentati all'interno della sezione "Europe Now!" di BFM, dove il festival dedica una personale ad Adrian Sitaru, e confermano la tagliente capacità di analisi del regista, che indaga le dinamiche culturali e sociali del proprio paese con disincanto e senza fare sconti.

Ha detto Adrian Sitaru: «Fixeur è un film sull'abuso e la manipolazione. Ma è anche, prima di tutto, un film sull'ambivalenza dei nostri sistemi di valori (...). I registi, come il protagonista del film Radu, sono mossi dalla passione, dalla certezza, a volte anche dal desiderio di combattere le ingiustizie. È anche questo che muove Radu, è questo che gli permette di manipolare le autorità o che gli fa rischiare di danneggiare ulteriormente la vita già distrutta di una bambina».

E su Illegittimo: «Racconto quello che non concepisco, cui mi oppongo, cioè quelle leggi che pretendono di dirci cosa fare con i nostri corpi. Cosa voglio farne è una questione che inerisce solo la mia libertà personale, quand’anche significhi avere a che fare con l’alcolismo, con il suicidio, con la dipendenza dalle droghe o l’aborto».

 

Il regista

Adrian Sitaru è nato nel 1971 a Deva, in Romania. Vive e lavora a Bucharest. Nel 2007 il cortometraggio Waves gli ha portato il Golden Leopard of Tomorrow al Festival del Cinema di Locarno. Il suo lungometraggio d'esordio, Hooked, presentato in anteprima a Venezia nel 2008, lo ha consacrato come nuova voce del cinema rumeno nella Romania post-comunista. Da quel momento i suoi film hanno ottenuto riconoscimenti in festival come Sundance, Berlino, Chicago e Sarajevo. Tra i suoi lavori Excursion (cortometraggio, 2014), Domestic (lungometraggio, 2012) e Best Intentions (lungometraggio, 2011).

 

PROIEZIONI AL 36° BERGAMO FILM MEETING

FIXEUR - Martedì 13 marzo, ore 22, Auditorium - Regista presente

ILLEGITTIMO - Venerdì 16 marzo, ore 16,30, Auditorium - Regista presente

Incontro con Adrian Sitaru: mercoledì 14 marzo, ore 19, Meeting Point 

 

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