"Infedelmente tua" di Preston Sturges (Usa 1948, 98') - DAL 30 MARZO 2017, versione restaurata

Esce in sala Infedelmente tua di Preston Sturges, un altro grande classico restaurato, in digitale, che si aggiunge al catalogo di Lab 80 film, all'interno del progetto Happy Returns! dedicato ai classici.

Il film è disponibile da giovedì 30 marzo 2017.

Nel cast due strepitosi Rex Harrison e Linda Darnell: Infedelmente tua (Unfaithfully Yours) è una commedia al veleno, dal ritmo perfetto, carica d'ironia e colpi di scena.

VERSIONE ORIGINALE SOTTOTITOLATA

 

SINOSSI

Il celebre direttore d’orchestra sir Alfred De Carter ritorna a New York dopo un lungo viaggio. Il cognato gli manda un rapporto dal quale risulta che la moglie Daphne lo ha tradito con il giovane segretario. Nel corso del concerto che sta dirigendo, Alfred immagina le varianti del dramma lasciandosi trasportare dalla musica: uxoricidio, perdono, duello? Condotta come una raffinata parodia del genere mélo, una commedia al veleno, firmata da quel grande fustigatore di costumi americani che risponde al nome di Preston Sturges. Semplicemente perfetta.

 

SCHEDA DEL FILM

Regia e Sceneggiatura: Preston Sturges
Fotografia: Victor Milner
Montaggio: Robert Fritch
Con: Rex Harrison, Linda Darnell, Rudy Vallee

Paese: Usa
Anno: 1948
Durata: 98'
Produzione: Twentieth Century - Fox
Distribuzione italiana versione restaurata: Lab 80 film

 

APPROFONDIMENTO

di Giorgio Cremonini, da Cineforum n. 272 - marzo 1988

Infedelmente tua di Preston Sturges è indiscutibilmente una commedia, anzi una commedia esemplare. (...)

Se si limitasse a scherzare sulla gelosia, il gioco sarebbe fin troppo facile. In realtà Sturges mette in luce un fondo globale e inquietante di incertezza, la debolezza dei sentimenti, la loro disponibilità al contagio, la precarietà dei rapporti in un mondo che non tollera né gli uni né gli altri. Almeno all'apparenza, il film mostra un'astrazione molto superiore a quella dei precedenti film di Sturges. Non sono ad esempio riconoscibili, se non marginalmente, quei tratti satirici che davano a plot e personaggi una referenzialità ed una concretezza (a tratti una esplicita grossolanità) estranee al mondo un po' fatuo della sophisticates comedy degli anni '30. La gelosia di Rex Harrison, per dire, non regge il confronto, in quanto a referenti, con il perbenismo decisamente stupido di Henry Fonda in Lady Eva: è un sentimento più generico, più astratto, non disegna un mondo socialmente definito, come invece richiederebbe la satira. Né i personaggi che lo circondano sono in grado di restituirci un "insieme" all'altezza di quello di Ritrovarsi (The Palm Beach Story, 1942) o del Miracolo del villaggio (The Miracle of Morgan's Creek, 1944). Allo stesso modo non vi ritroviamo né l'aggressività di The Great McGinty, 1940, né lo sberleffo ambiguo ma fondamentalmente crudele de I dimenticati (The Sullivan's Travels, 1941).

La crudeltà non manca neppure in Infedelmente tua (...), solo che si inserisce in un circuito di significazione assai più stilizzato - e apre in questo modo la strada ad un'altra lettura, meno fondata sulla caricatura marginale e sui gag, più essenziale. Se I dimenticati, Lady Eva e Il miracolo del villaggio potevano essere, tra l'altro, la caricatura d'una radicale e all american ingenuità, Infedelmente tua mette in scena esattamente il suo opposto. La commedia si tinge di nero perché in fondo quelli sono anni neri: certo, riconosciamo sì la classica molla dell'equivoco, ma si tratta di una figura marginale, appena sfiorata, che Sturges lascia cadere quasi subito, perché ciò che gli interessa è la sua conseguenza, il sospetto. Tutto il film si gioca sulla messa in scena del falso, di ciò che viene creduto solo perché è stato detto. In questo modo mette in scena un processo di invasione: la mente e la "realtà" corrotte da un sospetto che è, come vuole la tradizione del "dramma della gelosia", impostato sul vuoto (l'equivoco è la menzogna delle situazioni).

Sturges rielabora per tre volte, itera quasi ossessivamente il sospetto, il prevalere d'un mondo immaginario su quello concreto, ma soprattutto lo sgretolamento di quest'ultimo. Perché l'immaginario di quegli anni aveva un grosso potere devastatore. Pensare al maccartysmo diventa inevitabile, non perché Infedelmente tua lo assuma in qualche modo come referente, ma piuttosto perché è nell'aria, ovvero nei segni. Non dimentichiamo che la Lista Nera si esplicita per la prima volta nel dicembre del 1947, colpendo anche quel Lionel Stander chiamato da Sturges a rivestire in questa commedia più acre che dolce un ruolo di secondo piano, ma accattivante e "positivo", quello dell'impresario di sir Alfred. Conoscendo Sturges, a tutto si può pensare fuorché ad una coincidenza.