Dagli archivi zaristi riemergono le immagini del massacro degli armeni del 1915, nella Turchia Orientale, il primo genocidio di massa del secolo. È la carica, l’andare violento, dell’esercito turco a cavallo. Nelle città, nei villaggi, nei monasteri. Il fuoco, il fumo, la polvere, la distruzione. Elenchi di atrocità, di contemplazione del dolore. Ai sopravvissuti non rimane che la via dell’esilio. È l’inizio del vagare di un popolo per i quattro angoli della terra. E non vi è ritorno.