Il Secondo Principio di Hans Liebschner

Il Secondo Principio di Hans Liebschner

di Stefano P. Testa

Johannes “Hans” Liebschner ha filmato la sua vita dal 1963 al 2012. Classe 1927, giunse in Italia per la guerra e ci rimase per amore di Iole, giovane bergamasca, dalla cui unione nacquero cinque figli maschi. In cinquant’anni di riprese amatoriali Hans realizza l’intimo racconto di una famiglia unita e felice, ma nel 2013, anno della sua mo rte, i suoi filmati finiscono in vendita in un mercatino dell’usato. Chi fu a disfarsi di quei preziosi ricordi? I figli Klaus e Peter tentano di svelare il mistero, ri percorrendo la storia di una famiglia che attraversa le trasformazioni sociali e cultura li a cavallo del terzo millennio, incrociandosi con l’evoluzione tecnologica ed espressiva del cinema amatoriale.

Note di regia

- Nei miei ricordi vedo sempre mio papà con una cinepresa quadrata, con la manovella laterale e una custodia in pelle. L’aveva sempre con sé. Poi negli anni ho vissuto la sua capacità di evolvere, di cambiare. –

Peter Liebschner

Come riassumere più di cento ore di ripresa in meno di cento minuti? Cosa valorizzare e cosa tralasciare ? Lavorando da diversi anni con gli archivi familiari mi sono reso conto che più un’immagine è privata, più è universalmente comprensibile e condivisibile . I panorami, le auto d’epoca, l’abbigliamento vintage, gli oggetti in disuso dalle forme strane che sembrano appartenere a un altro mondo , sfumano di fronte a un gesto improvviso di affetto, un dialogo ad alta voce con sé stessi, un volgare insulto rivolto con rabbia. Lo spettatore ha bisogno di immagini inaspettatamente intime per associare i propri ricordi e identificarsi emotivamente con gli sconosciuti che appaiono sullo schermo. Questa, a mio parere, è la forza dei filmati amatoriali. I filmati d’archivio non sono soltanto cartoline dal passato spedite da uno sconosciuto, ma possono diventare rappresentazioni di un mondo interiore e ide alizzato , strettamente legato alla propria memoria. Talvolta , col tempo, i rapporti tra esseri umani si corrompono e la memoria non sempre aiuta a conservarli . I ricordi si deteriorano come una pellicola divorata dalla muffa o una videocassetta smagnetizza ta in grado di riprodurre solo linee astratte e rumore bianco. Come tanti nastri in uno scatolone, vengono rinchiusi in uno scantinato in balia del corrodimento . Non sempre un’immagine perduta è perduta per sempre, capita a volte che ritorni quando meno te lo aspetti e può portare con sé rimorsi e rimpianti, oppure nuovo entusiasmo. Chi fu a buttare (vendere) quello che per Hans era di più prezioso? Klaus? O forse Peter? La risposta non mi interessa veramente, perché questo gesto sconsiderato ha innescato u na serie di eventi che porteranno alla conclusione del film che Hans ha iniziato più di sessant’ anni fa.

Biografia del regista

Diplomato nel 2011 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, Stefano P. Testa collabora con Lab 80 film in qualità di operatore di ripresa, montatore video, tecnico di color correction post produzione video. Dallo stesso anno è responsabile della comunicazione audiovisiva del festival internazionale Bergamo Film Meeting. Tra il 2015 e il 2019 prende parte a numerose produzioni cinematografiche tra cui Umberto Eco, sulla memoria e L’Accademia Carrara – il museo riscoperto entrambi diretti da Davide Ferrario; realizza il montaggio e cura la post - produzione di Colombi e Pierino, entrambi di Luca Ferri, il primo presentato in anteprima mondiale alla 73a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti Corti e il secondo in anteprima mondiale a Dok Leipzig. Nel 2017 esordisce alla regia con Moloch, lungometraggio composto da filmati amatoriali realizzati da autori anonimi tra anni ’80 e ’90, trovati casualmente dal regista in una discarica. Il film vince il premio miglior documentario al festival Visioni Italiane di Bologna, partecipa ai Doc/it Professional Awards 2017 e viene selezionato da numerosi festival internazionali tra cui DOCfeed Eindhoven, Gdansk DocFilm Festival, Presente Italiano di Pistoia, Documentaria Noto, Docunder30 di Ferrara. Il Secondo Principio di Hans Liebschner è il suo secondo lungometraggio.
Paese: Italia
Anno: 2020
Durata: 88
Formato: 4k-HD
Lingua: Italiano, Tedesco
Sottotitoli: Inglese - Italiano
Genere: documentario
Sceneggiatura: Stefano P. Testa
Fotografia: Andrea Zanoli
Montaggio: Stefano P. Testa
Musica: Alberto Ricca, Luca Severino, The Honululu, Sonars
Produzione: Andrea Zanoli per Lab 80 film, con il sostegno del MIBACT e di SIAE nell'ambito dell'iniziativa "Per chi crea"
Distribuzione: Lab 80 film

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