Esce in sala "Il Segreto", il film sui Quartieri Spagnoli di Napoli visti con gli occhi dei bambini - dal 19 marzo, distribuzione Lab 80 film

26 febbraio 2015 - Un gruppo di bambini scatenati che raccoglie alberi di Natale dismessi e li trascina per le strade di Napoli, fin dentro ai vicoli dei Quartieri Spagnoli, per accumularli in un misterioso nascondiglio.

È Il segreto, film del collettivo di artisti napoletani cyop&kaf che giovedì 19 marzo esce nelle sale italiane distribuito da Lab 80 film. Un lungometraggio in cui per 90 minuti i giovani protagonisti, insieme agli alberi, trascinano con sé anche lo spettatore, in un vortice fatto di scorribande, sfide e vitalità inarrestabile. Solo alla fine si scopre perché la banda accumula abeti in un vecchio cantiere, mentre col susseguirsi delle scene a svelarsi sono la loro identità, i rapporti di forza che regolano il gruppo, il loro modo di intendere coraggio e lealtà, le condizioni sociali e culturali in cui vivono.
Il film ha ottenuto riconoscimenti in numerosi festival internazionali tra cui Torino Film Festival, Cinema du Réel a Parigi e Festival Fronteira di Goiânia in Brasile. In questi giorni è negli Stati Uniti, città di Columbia, al True False Film Festival 2015. «È un film semplice ma esplosivo – commenta Alberto Valtellina di Lab 80 film –. Sprigiona energia in ogni scena e incrina gli stereotipi più diffusi sui quartieri popolari di Napoli. È una delle proposte più interessanti del cinema indipendente italiano degli ultimi anni ».

 

Il Segreto è stato girato nei primi 15 giorni del gennaio 2013, con una telecamera semplicissima, al seguito di una banda di ragazzini dei Quartieri Spagnoli impegnati a fare alberi: i registi li hanno seguiti nella loro incetta di abeti post-natalizi, recuperati nelle vie della Napoli bene come negli angoli delle zone più popolari della città. La telecamera accompagna la banda con una presenza discreta e costante: in sella al motorino quando i ragazzi trascinano alberi sulle due ruote, a bordo della strada quando nascondono il bottino negli anfratti urbani, all’interno del cantiere abbandonato quando depositano gli abeti nella loro base (un vuoto lasciato dalla demolizione, ormai più che ventennale, di un palazzo che era stato vittima del terremoto del 1980).

«Si sono lasciati riprendere senza curarsi troppo di noi – dicono cyop&kaf -, erano troppo impegnati nella loro “missione”. Abbiamo potuto girare in questo modo perché ci conoscono bene, da anni viviamo nel quartiere, ne dipingiamo i muri, non siamo un corpo estraneo. Senza dircelo, i ragazzi ci hanno accordato la loro completa fiducia».

Cyop&kaf hanno cominciato a dipingere sui muri, sulle porte e sulle saracinesche dei Quartieri Spagnoli nel 2010, dialogando con i residenti adulti e coinvolgendo bambini e ragazzi nella realizzazione delle opere.
Quello di cyop&kaf è un lavoro che fa del coinvolgimento degli abitanti un tassello fondamentale e che, proprio per questa ragione, comprende anche la realizzazione di Il Segreto, testimonianza filmica asciutta e vivace che sa raccontare in modo profondo e vero la realtà di una delle zone più popolari di Napoli. «In molti quartieri – aggiungono i registi – la raccolta degli alberi per il giorno di Sant’Antonio è una tradizione, un rito, un gioco avventuroso che i ragazzi di strada si tramandano di generazione in generazione. Per chi li osserva da fuori è spesso solo una sequenza di atti di teppismo e schiamazzi fino a tarda ora. Volevamo raccontare quello che accade in molte strade della città nel mese di gennaio, da un punto di vista il più possibile prossimo a quello di una banda di ragazzi. Seguirli nelle loro ricerche, osservare le alleanze e le scaramucce con altre bande, documentare i caratteri, il linguaggio, i codici di comportamento. Eravamo certi che sarebbero emerse in questo modo, spontaneamente, tutte le domande che ci facciamo da tempo, e che è necessario farsi, sul rapporto che intercorre tra bambini e città».

Le bande come quella raccontata da cyop&kaf sono le ultime depositarie di un’antica tradizione: quella del cippo di Sant’Antonio, che ricorre ogni 17 gennaio e che per essere celebrata chiede proprio di accumulare legna da ardere in quantità.
Sarà un enorme liberatorio falò (ecco svelato il segreto) a concludere l’inarrestabile e quasi ipnotica attività dei ragazzi, che alla fine del film ballano a torso nudo davanti a fiamme alte fino al secondo piano dei palazzi, come facessero parte di un rito tribale di cui non possono fare a meno e che segna la loro volontà di vivere in un quartiere che tutto sembra tranne volerli, e in una città in cui per fortuna la speculazione non ha ancora divorato tutti gli spazi di vita possibili.

Il film è una produzione Quore Spinato, Napoli Monitor, Parallelo 41, Antonella Di Nocera, Daria D’Antonio. Le musiche originali sono di Enzo Avitabile.
 

Premi e menzioni ai Festival

Menzione Speciale Torino Film festival 2013; Premio UCCA 2013; Premio Extra Muros Pravo Ljudski Film Festival Sarajevo 2014; Menzione Speciale DocLisboa Lisbona 2014; Miglior Documentario e Vesuvio Award Napoli Film Festival 2014; Premio Speciale della Giuria Fronteira-Festival Internazionale del Film Documentario e Sperimentale Goiânia (Brasile) 2014; Finalista David di Donatello 2014; Menzione Gianni Volpi Bellaria Film Festival 2014; Terre di Cinema Trembly en France Parigi 2014; Cinéma du Réel Parigi 2014; presentato al True False Film Festival 2015 di Columbia, Stati Uniti (5-8 marzo)

 

Sara Agostinelli •• Ufficio Stampa Lab 80 •• 0355781022 •• press@lab80.it